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ProfesorMario

⚝Watch Here⚝ Watch Stream Storia di B. - La scomparsa di mia madre

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1H 34 Minutes Release Year - 2019 Rating - 8 of 10 stars Liked It - 130 vote Countries - Italy Cast - Benedetta Barzini. C è un video più lungo su quest'intervista. TRAILER UFFICIALE ◆ TOUR & PROIEZIONI 2020 ◆ Calendario in aggiornamento... buon anno, vi aspettiamo al cinema!... 10 GENNAIO ► NAPOLI // Astradoc - Viaggio nel cinema del reale ◆ ore 20. 30 ☛ In sala # BenedettaBarzini // Interverranno alla proiezione l'attrice # IaiaForte, la giornalista e scrittrice Cristina Sivieri Tagliabue e il Presidente di UCCA Roberto Roversi. La proiezione è organizzata in collaborazione con UCCA (Rassegna "L'Italia che non si vede") e con Le Contemporanee. ► MILANO // Wanted Clan 10, 12, 16 GENNAIO ◆ ore 20. 00 13, 19 ◆ ore 21. 45 11 GENNAIO ► CAPUA // Teatro Ricciardi - Capua ◆ ore 18. 30 ☛ In sala Benedetta Barzini per Capua Film Fest - Dialoghi d'autore, una direzione artistica di Francesco Massarelli 13 GENNAIO ► BOLOGNA // Cinema Teatro Galliera ◆ ore 21. 30 15-16-17 GENNAIO ► MARANO VICENTINO // CINEMA CAMPANA ◆ ore 20. 30 16 GENNAIO ► SIENA // Corte dei Miracoli ◆ ore 19. 30 ☛ In sala Benedetta Barzini 17 GENNAIO ► SAN QUIRICO D'ORCIA // Teatrino di Palazzo Chigi ◆ ore 21. 15 ☛ In sala Benedetta Barzini 27 GENNAIO ► CASTELLETTO TICINO // MOVIE PLANET ◆ orario in via di definizione 20 FEBBRAIO ► PONTASSIEVE (FI) // CINEMA ACCADEMIA ◆ orario in via di definizione ☛ In sala il produttore # FilippoMacelloni 21 FEBBRAIO ► VERONA // Fucina Culturale Machiavelli ◆ ore 20. 30 ☛ In sala Benedetta Barzini per la rassegna Extravista organizzata in collaborazione con Circolo del Cinema, Are we Human e Bridge Film Festival 25 FEBBRAIO ► LECCO // SPAZIO TEATRO INVITO ◆ orario in via di definizione 26 FEBBRAIO ► VENEZIA // Teatrino di Palazzo Grassi ◆ ore 18. 00 ☛ In sala Benedetta Barzini in dialogo con Gabriele Monti (docente IUAV) 27 FEBBRAIO ► SAN DONÀ DI PIAVE (VE) // CINEMA TEATRO DON BOSCO ◆ ore 20. 45 ☛ In sala Benedetta Barzini proiezione promossa dall'associazione femminista Snoq 27 FEBBRAIO ► MONZA // CINEMA CAPITOL ◆ ore 20. 30 17 MARZO ► FAENZA // Ridotto Teatro Masini ◆ ore 21. 00 ☛ In sala Benedetta Barzini rassegna "Il Cinema della Verità 2020" 25 MARZO ► PAVIA // POLITEAMA ◆ ore 21. 00 ☛ In sala Benedetta Barzini rassegna "Sguardi Puri” MARZO ► ORVIETO // CINEMA CORSO ◆ orario e data in definizione ☛ In sala Benedetta Barzini e # BeniaminoBarrese continua in Sicilia, Calabria e qui e là in Italia.... Una distribuzione # ReadingBloom e # RodaggioFilm. ☛ INFO //.

L'INTERVISTA A Domenica Live, Barbara d’Urso intervista Alba Parietti e il figlio Francesco Oppini Condividi Nello studio di Domenica Live, è ospite Alba Parietti in compagnia del figlio Francesco Oppini, nato dalla storia d’amore tra la showgirl e Franco Oppini. Alba Parietti racconta a Barbara d'Urso come ha conosciuto l’ex marito: “A me Franco piaceva già da prima di incontrarlo. Dopo tre mesi decidiamo di sposarci. Io rimango incinta subito. Ho deciso che si doveva chiamare Francesco. Sono stati due giorni di matrimonio”. “Lei è sempre ossessiva. Non è migliorata nel corso del tempo”, dichiara Francesco criticando gli atteggiamenti quotidiani della madre. Alba Parietti confida a Barbara d'Urso la malattia di cui ha sofferto la madre per tutta la vita: "Mia mamma aveva problemi psichici, ma mio padre non voleva finisse in manicomio come mio zio. La malattia psichiatrica dovrebbe essere considerata come tutte le altre malattie. Non bisogna vergognarsene". Entra in studio anche Cristina, fidanzata di Francesco, che descrive a Barbara d'Urso il loro primo incontro: "Ci siamo conosciuti una decina di anni fa in un locale. C'è sempre stato un piccolo contatto sui social. Un anno fa ci siamo presi un caffè". "Tutto è nato in maniera molto naturale. Lei mi fa stare bene", afferma Francesco. TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SU MEDIASET PLAY MAGAZINE 01 marzo 2020.

Poi criticano Berlusconi.

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"Ho passato la vita a filmare e fotografare mia madre, senza sapere perché. È stata la mia prima modella, la mia preferita. Quando mi ha detto di aver deciso di andarsene e di non tornare mai più, ho capito che non ero pronto a lasciarla andare". Beniamino Barrese Come esergo al suo lungometraggio d'esordio, selezionato dal Sundance 2019 nella sezione World Cinema Documentary, Beniamino Barrese (1986), figlio della fotomodella di fama mondiale nata nel 1943, pone questa dichiarazione per spazzare via ogni equivoco: La scomparsa di mia madre non vuole essere biopic di fiction né documentario informativo, celebrativo o testamentario (alla Franca: Chaos and Creation di Francesco Carrozzini). Anzi, è quasi chirurgico nel non dare coordinate su famiglie e parentele, e sbrigativo nel sintetizzare il periodo newyorkese trascorso a braccetto con star dell'arte e del jet set tanto quanto nel motivare una recente sessione di lavoro alla London Fashion Week. È molto concentrato sulla ricerca di riappropriazione di un'immagine nella sua autenticità, sul tentativo di sottrarre un viso, un corpo, allo sguardo del sistema moda e alla sua rappresentazione convenzionale per restituirlo ai momenti più ordinari, agli atteggiamenti meno glamour. Al tempo stesso è il sogno di comporre e trattenere, da figlio, l'essenza di una "super madre", per di più riluttante, per non dire recalcitrante, ad essere ripresa (anche se come attrice è comparsa come madre di Luca Marinelli in Tutti i santi giorni di Paolo Virzì). Ad essere seguita nella sua quotidianità post hippie (che qui comprende anche una visita pseudo estemporanea della collega e coetanea Lauren Hutton), vissuta però con la stessa ieratica nonchalance di quando - cigno, donna aliena, scultura di Giacometti - posava davanti agli obbiettivi di noti fotografi. Mentre Edipo impazza e riecheggia quasi ad ogni inquadratura, il regista - ma meglio sarebbe dire i registi, visto che ciò che deve stare in campo è frutto di una negoziazione continua tra madre e figlio - rende conto della loro relazione fusionale ma anche di un percorso emblematico di emancipazione: l'evoluzione di una donna che si è sottratta consapevolmente allo stesso sistema capitalista di cui è stata meccanismo per oltre un decennio. E che poi da giornalista, docente di antropologia della moda, femminista (recuperare l'intervista in  Lievito madre  di Concita De Gregorio ed Esmeralda Calabria per approfondire le sue posizioni) ne ha smontato il linguaggio e la violenza. Se al centro del discorso, oltre al desiderio di fuga e anonimato della protagonista, c'è un conflitto sui limiti del rappresentabile, non c'è dubbio che un elemento invisibile risalti con forza: l'amore incondizionato e parossistico tra i due. Nell'ossessività connaturata a questo corpo a corpo, letteralmente esclusivo, tra il giovane filmmaker e la ex modella, che oggi sono agli antipodi quanto a desiderio di visibilità, il ritratto di donna anticonvenzionale, che qui gioca sempre a depotenziare, demistificare se stessa ("la mia faccia non è in vendita", o "la bellezza non è un merito", dice preparandosi a ricevere un'onorificenza ufficiale) trova una propria forma anche nella scelta di usare il più possibile la luce naturale e nell'armonia tra materiali e supporti diversi: il digitale della camera a mano, la pellicola a 16 e 35mm degli anni del successo e della prima maternità, gli home movies video sgranati di Barrese ragazzino, gli inserti televisivi. Che il desiderio di scomparire sia effettivo o simbolico non è poi così rilevante: resta un insistente, liberatorio appello a rivendicare la propria indipendenza e individualità, che si muove tra filtratissimi cenni biografici, gesti prosaici in spregio all'ossessione estetica e rari, abbacinanti lampi di tenerezza e gioco.  Sei d'accordo con Raffaella Giancristofaro? Scrivi a Raffaella Giancristofaro Il tuo commento è stato registrato. Convalida adesso il tuo inserimento. Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare. Chiudi Il tuo commento è stato registrato. Grazie. lunedì 30 settembre 2019 Beniamino Barrese racconta sua madre, Benedetta Barzini, top model negli anni 60, musa di fotografi e artisti, da Irving Penn a Richard Avedon, da Andy Warhol a Salvador Dalì. Chiudi.

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Author - Cinema Italiano Podcast

Bio: The podcast dedicated to the Italian experience, as told by film. Hosted by @MrStevenJohnson.

 

 

 

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